Roberto Cipresso è uno dei più importanti enologi di fama internazionale, artefice di vini pluripremiati e protagonista delle più importanti aste di vini pregiati, che oltre a dedicarsi alla tecnica si diletta con la creazione di interessanti libri. Dopo il “Romanzo del vinoâ€, “Vinosofia†è la sua seconda creatura.
Cucina e cultura
La pappa al pomodoro
“…la zuppa ormai l’e’ cotta
e noi cantiamo tutti
vogliamo detto fatto
la pappa al pomodor
viva la pappa pappa
col po po po po po pomodoro
viva la pappa pappa
che e’ un capo po po po polavoro
viva la pa pa pappa pa
col po po pomodorâ€
La fama della pappa al pomodoro dipende sicuramente da questa canzone, interpretata da Rita Paone nella trasposizione filmica del romanzo “Il Giornalino di Gian Burrascaâ€. Fino ad allora questo piatto rimase confinato nella tradizione contadina toscana.
Tauleto San Giovese, un vino, ma non solo
Il vino che produce è forte, rosso imponente, dal gusto pieno e morbido e dal bouquet ricco con note dominanti di frutta rossa e fiori viola, oggi l’azienda, a gestione familiare si estende per circa 100 ettari e il prodotto è rinomato e famoso in tutta Italia.
La signora Giuliana Cesari ha dunque voluto trasferire l`aroma indistinguibile in una vera essenza, è così che nasce la prima wine fragrance, dal sogno di un profumo al vino divenuto realtà e subito appoggiato con entusiasmo da uno dei creatori di essenze più noti….,
Ristorante Del Cambio: un tuffo tra storia e ottimo cibo
Mobili antichi, stucchi dorati, camerieri in livrea e cortesia vi accoglieranno trasportandovi come per magia in un pezzo di storia. Il ristorante fu, infatti, il punto d`incontro dei più grandi nomi della politica, dell`aristocrazia e della cultura subalpina e del Regno. Era la meta preferita di Camillo Benso, conte di Cavour, il cui tavolo si trova in fondo alla sala, a destra contrassegnato da una targhetta di bronzo.
Colatura di Alici di Cetara
Il nome di questa cittadina pare derivi da alcuni termini latini: “Cetariaâ€, che significa tonnara, “cetariâ€, semplicemente venditori di pesci grossi ma anche “Cetus†che vuol dire pesce. Uno dei prodotti tipici di questo incantevole luogo è la colatura di alici. Questa creazione gastronomica deliziosa che rappresenta perfettamente il nostro bel paese, sarebbe una discendente dell`illustre Garum romano, già citato nelle ricette di Apicio.
Kefir
Ma come mai una bevanda prodotta in casa e in territori così remoti ha richiamato su di sé l`interesse di tutto il mondo? Innanzitutto ciò si deve agli studi di un famoso scienziato: Mechnikov. Questo studioso aveva osservato che l`invecchiamento è causato da un avvelenamento del nostro organismo attraverso alcuni batteri che costituiscono parte della nostra flora intestinale.
Ricetta Kebab
Il kebab, conosciuto anche come kebap, è un piatto a base di carne, tipico della cucina mediorientale.
Questo cibo ha conosciuto un grande successo in tutto il mondo per il suo sapore unico, per i suoi costi ridotti e per il fatto di essere un`alternativa etnica ai fast-food americani.
Il termine kebab deriva dal turco “Dà¶ner Kebap†che significa semplicemente carne che gira, non a caso anche il termine greco gyros e il termine arabo shawarma, usati per indicare lo stesso tipo di prodotto, hanno lo stesso significato.
E` la sua cottura così particolare a dare al kebab quel gusto inconfondibile che gli appartiene.
La carne, se volete un kebab originale, deve essere o di agnello o di montone o di vitello o di pollo ma non di maiale, visto che la cultura mussulmana la vieta; il kebab fatto con carne di maiale può, in realtà , essere soltanto il gyros greco.
Il metodo di cottura classico è lo spiedo verticale; la carne viene tagliata in fette sottili, condita con varie spezie, salata e infilzata nello spiedo (a volte può essere anche marinata).
Corrucolo e ciambellone
Terra Madre
Quest`associazione nasce come una risposta all`omologazione dei cibi e alla freddezza dei fast food, proponendosi come obiettivo l`educazione del gusto. Slow Food si annuncia come un tentativo di riportare l`attenzione sulle produzioni locali e tradizionali e su un`alimentazione più naturale, sana ed equilibrata. Da qui l`idea di Terra Madre un meeting mondiale che si tiene ogni due anni e che, nel 2008, giungerà alla sua terza edizione.
Ricetta Baklava
Hummus, una ricetta araba
Casatiello
Il termine casatiello si ritiene derivi dalla parola “caso†che in dialetto significa formaggio, proprio per ricordare il suo alto contenuto di pecorino. Il casatiello è un cibo ricco di simboli: innanzitutto il pecorino, questo formaggio è prodotto col latte di pecora quindi si ricollega all`agnello, tradizionale metafora della resurrezione; poi ci sono i ciccioli, o meglio, per dirla alla napoletana i cicoli, questi pezzetti di grasso di maiale si ricollegano invece all`abbondanza; la farina, altro simbolo religioso, non dimentichiamoci che il pane è l`immagine del corpo di Cristo; infine le uova, anche queste rappresentazione della resurrezione.
Danubio, rustico napoletano
Zuppa di cipolle
La zuppa di cipolle rappresenta un piatto semplice, povero, come l`ingrediente principe che la compone; la cipolla è il cibo del popolo, un frutto umile perché proveniente dalla terra. In seguito sono stati proprio i francesi a rendere questo piatto un prodotto raffinato.
La zuppa di cipolle va consumata prevalentemente in inverno, servita calda e fumante e accompagnata da croccanti crostoni di pane. Gli ingredienti per preparare questo gustoso piatto sono: cipolle bianche, burro, olio d`oliva, brodo di carne, vino rosso, farina, un pizzico di zucchero, sale e pepe. Scaldate in una pentola l`olio col burro; in seguito aggiungete le cipolle pulite e tagliate a fettine sottilissime e un pizzico di zucchero. Lasciate imbiondire le cipolle facendo molta attenzione a non bruciarle.
Preparazione Ragù
‘O ‘rraù
‘O ‘rraù ca me piace a me
m’ ‘o ffaceva sulo mammà .
A che m’aggio spusato a te,
ne parlammo pè ne parlà .
io nun songo difficultuso;
ma luvà mmel’ ‘a miezo st’uso
Sì, va buono: cumme vuò tu.
Mò ce avéssem’ appiccecà ?
Tu che dice?Chest’ ‘è rraù?
E io m’ ‘o mmagno pè m’ ‘o mangià …
M’ ‘a faja dicere na parola?…
Chesta è carne c`’a pummarola
Questa poesia la dedicò il grande Eduardo De Filippo nella sua commedia “Sabato, domenica e lunedì†a un cibo unico e speciale: il ragù, che, come l`autore afferma, non è semplicemente “carne c`‘a pummarolaâ€.