I ceci neri, anche se poco presenti sulle tavole degli italiani, sono una specialità tricolore e sono largamente prodotti in Italia. A dirla tutta sono prodotti nella zona della Murgia, nel barese e nel materano. Quello che differenzia questi ceci dagli altri bianchi più conosciuti e sfruttati, è la forma e naturalmente il colore.
I ceci neri sono piccoli come il mais e sono di colore scuro, son una varietà del Cicer Arietinum. A livello di composizione sono fatti per il 10 per cento di acqua, per il 19 per cento di proteine e per il 17 per cento di fibre alimentari. Questo vuol dire che un bel piatto di ceci neri è molto energetico, ha una grande quantità di glucidico e un contenuto proteico prossimo al 21 per cento. Meglio di un una fettina di carne? Per i vegetariani certamente sì.
Nell’analizzarne a fondo le caratteristiche si scopre che hanno numerose fibre che aiutano nella regolarità intestinale e fanno sì che i ceci neri sazino parecchio. Ecco perché sono indicati nelle diete. In più sono ricchi di vitamine: B, C, K ed E. Diversamente rispetto ai ceci tradizionali, quelli neri sono anche molto ricchi di ferro.
Il cece nero si coltiva da decenni nella Murgia classica e in particolare nelle zone che comprendono i comuni di Acquaviva delle Fonti, Cassano delle Murge e Santeramo del Colle. È una coltura locale diventata anche Presidio slow Food.
Come se non bastasse a renderli particolari e importanti nella dieta mediterranea, i ceci neri possono essere usati in tantissimi modi in cucina. A patto, però, di tenerli a mollo dalle 12 alle 18 ore. Si possono usare come i ceci classici nelle minestre, nelle zuppe e con la pasta.