L’arte della pizza, ma la pizza nell’arte?

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La pizza è sacra, soprattutto per un italiano che all’estero ha ancora qualcosa di cui vantarsi (oltre alla pasta), ma c’è chi si arroga il diritto di valorizzarla, facendola diventare arte e portando forse alle estreme conseguenze quella rincorsa dei pizzaioli al gusto più strambo per questo prodotto. 

Questo non è un articolo di cucina, diciamo subito, per evitare di creare illusioni. È un articolo sull’arte di cucinare, sull’arte della pizza, sulla pizza come espressione del genio culinario italiano. Quindi sì, è anche un po’ un articolo di cucina. Diciamo che della pizza potete trovare qui la ricetta originale napoletana e qui qualcosa sul lievito da usare.

Ecco invece quello di cui vogliamo parlarvi: un progetto di Black Pizza studio project realizzato in collaborazione con la food stylist Julie Basset e il fotografo Erwan Fichou, Pizza is the new black. Come spiegano gli artefici di questo progetto artistico, si tratat di un omaggio alla pizza, simbolo della cultura pop, una sfumatura culinaria fatto con amore da Black Pizza (nome dello studio parigino in cui lavorano questi due artisti). 

L’idea come la presentano loro, è anche semplice: uno chef, un fotografo e la follia, i colori, il gusto e la passione per il proprio lavoro. Cosa ne è venuto fuori, giudicatelo voi e fateci sapere se la pizza sacra è stata valorizzata o sbeffeggiata, e soprattutto se era il caso che ad usare  la pizza nell’arte fossero due stranieri!

2 commenti su “L’arte della pizza, ma la pizza nell’arte?”

  1. Hi, please note that project is a Black Pizza studio project. This project was fully conceived by the Black Pizza team through all stages of the project. Julie Basset and Erwan Fichou just help us to make it real. Thank you by updating your post 😉

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