
Pollo all`aglio alla spagnola

Per la cottura: Tortiera rotonda di 22 cm
Come già detto, dopo gli ingredienti occorrenti passiamo alla dinamica vera e propria.
* Triturare il cioccolato con la lama di un coltello, trasferitelo in un pentolino dal fondo spesso posto su un bagnomaria e lasciatelo sciogliere, poi fatelo intiepidire.
* In una ciotola ( per fare più in fretta potete usare l’impastatrice oppure il robot da cucina) lavorate a crema il burro con lo zucchero affinchè sarà spumoso.
* Aggiungete poi i tuorli, le noci, il cioccolato e mescolate.
* Quando il composto sarà ben amalgamato, unitevi gli albumi sbattuti a neve ben ferma con il succo di limone.
*Con il composto riempite lo stampo (senza farlo cadere tutto al centro) e cuocete in forno, preriscaldato ad una temperatura di 170°- 180°, per un ora circa.
*Sformate, fate raffreddare e cospargete di zucchero a velo.
Questo cibo ha conosciuto un grande successo in tutto il mondo per il suo sapore unico, per i suoi costi ridotti e per il fatto di essere un`alternativa etnica ai fast-food americani.
Il termine kebab deriva dal turco “Dà¶ner Kebap†che significa semplicemente carne che gira, non a caso anche il termine greco gyros e il termine arabo shawarma, usati per indicare lo stesso tipo di prodotto, hanno lo stesso significato.
E` la sua cottura così particolare a dare al kebab quel gusto inconfondibile che gli appartiene.
La carne, se volete un kebab originale, deve essere o di agnello o di montone o di vitello o di pollo ma non di maiale, visto che la cultura mussulmana la vieta; il kebab fatto con carne di maiale può, in realtà , essere soltanto il gyros greco.
Il metodo di cottura classico è lo spiedo verticale; la carne viene tagliata in fette sottili, condita con varie spezie, salata e infilzata nello spiedo (a volte può essere anche marinata).
La pietanza che non manca mai nei pranzi domenicali delle famiglie ischitane è il coniglio, cotto in teglie di coccio per esaltarne il sapore e condito con pomodorini e vino bianco. Si dice che già da tempi antichissimi l`isola fosse altamente popolata da questi piccoli animaletti e che molti nobili durante il medioevo andassero a caccia di conigli selvatici.
Col passare del tempo si sviluppò una pratica di allevamento veramente particolare: i conigli venivano posti in delle fosse molto profonde scavate nel terreno per quasi 3 o 4 metri e qui lasciati liberi di poter scavare a loro volta delle tane in cui vivere.
Il loro nome e la loro forma si ispirano probabilmente al famosissimo frutto, tra l`altro caratteristico di questa regione. Tantissime sono le versioni del piatto: arancini al pomodoro ripieni di carne e piselli, arancini bianchi ripieni di mozzarella e prosciutto, ripieni con pezzetti di uova sode, conditi con burro, formaggio, zafferano ecc…