Decantare il Vino

Passo successivo all`apertura della bottiglia è la decantazione del vino. Non tutti i vini vanno decantati, i bianchi e i rossi giovani non ne hanno bisogno. I rossi invecchiati, corposi e strutturati hanno bisogno di essere ossigenati per potere sprigionare il loro contenuto di sapori e profumi.

La decantazione avviene trasferendo il contenuto della bottiglia in un apposito recipiente di cristallo, chiamato Decanter, dalla forma particolare: base piatta e panciuta, collo stretto che svasa all`orlo. La decantazione oltre ad ossigenare a dovere il vino, permette di depositare al fondo eventuali sedimenti nel caso di vini molto invecchiati o non filtrati.

Bricco dell`Uccellone

Bricco dell’Uccellone, nome un po` inquietante e goliardico, ma stiamo parlando di uno dei migliori rossi italiani un Cru di Barbera d`Asti.

Il vitigno, a bacca rossa, conferisce al vino un colore rubino intenso, profumo fruttato, si tratta di un Barbera 100%, le uve non vengono tagliate e provengono tutte da Rocchetta Tanaro.

La nascita dell`Uccellone si deve a Giacomo Bologna, fondatore della cantina Braida.

La vendemmia avviene nel mese di Ottobre, le uve vengono lasciate a macerare per ventidue giorni e successivamente avviene la maturazione in piccole botti di rovere e poi in barriques per almeno due anni.

Il risultato finale è notevole, sapore asciutto e gradevole al palato, struttura notevole e profumi intensi di frutti rossi con note di vaniglia, liquirizia e di rovere. Caratteristica la lunga persistenza aromatica.

Passito di Pantelleria Ben Ryé `06

I passiti sono notoriamente carichi di colore, tendenzialmente ossidativi e spesso all`esame olfattivo si nota un profumo di fichi secchi decisamente coprente. Inoltre al gusto spesso il dolce risulta esagerato.

Ben Ryè, dall`arabo “Figlio del Vento”, rivisita il classico passito di Pantelleria con una interpretazione davvero attuale ed elegante.

E` un vino dai profumi fruttati e con note floreali, freschi nell`insieme. Al gusto si avverte un perfetto equilibrio tra acidità , alcool e zuccheri.

Tipologia Bianco Naturale Dolce Uve Zibibbo (Moscato d’Alessandria) 100%, la raccolta delle uve avviene dopo il 15 agosto, successivamente inizia il processo di appassimento naturale, al sole e al vento, che dura circa quattro settimane.

Le uve appassite vengono aggiunte al mosto da uva fresca nella percentuale di 50 kg. ogni 100 litri durante la fermentazione.

Il colore del Ben Ryé è un giallo ambrato e lucente. Al gusto le note predominanti sono di albicocca e pesca, con profumi di miele ed erbe aromatiche.

Cantinetta frigo vini Samsung

 Mai più brutte sorprese al cavatappi, adesso è possibile creare il perfetto habitat per la tua collezione di vini pregiati. Samsung ha realizzato la cantinetta frigo RW 13 EBSS capace di contenere 29 bottiglie, garantendone la conservazione in un ambiente controllato.

La cantinetta è anche un oggetto d`arredo, la sua linea sobria, nella colorazione nera o nellla finitura inox, la rende tranquillamente posizionabile in qualsiasi ambiente, cucina, sala da pranzo e perché no anche in salotto. Questo Wine Cellar, ha tutti i requisiti per diventare un vero forziere per le tue etichette pregiate, il sistema Silent Block smorza le vibrazioni del motore che non vengono così trasmesse alle bottiglie;

La porta a vetri a tre strati, oltre a mostrare il contenuto della cantinetta, è provvista di filtro UV in modo da non alterare il vino con l`esposizione alla luce. E` indicata anche per la conservazione degli spumanti e degli champagne, una sezione è a loro dedicata con una temperatura stabile di 4°.

Ricetta caprese alle noci

Ecco a voi uno dei dolci classici napoletani: La Caprese. Questa squisitezza, può essere anche “ritoccata” o meglio “riformulata”. In questo modo potremo raggiungere risultati altrettanto ottimi, proprio come la Caprese alle Noci.

Per la cottura: Tortiera rotonda di 22 cm

Come già  detto, dopo gli ingredienti occorrenti passiamo alla dinamica vera e propria.

* Triturare il cioccolato con la lama di un coltello, trasferitelo in un pentolino dal fondo spesso posto su un bagnomaria e lasciatelo sciogliere, poi fatelo intiepidire.

* In una ciotola ( per fare più in fretta potete usare l’impastatrice oppure il robot da cucina) lavorate a crema il burro con lo zucchero affinchè sarà  spumoso.

* Aggiungete poi i tuorli, le noci, il cioccolato e mescolate.

* Quando il composto sarà  ben amalgamato, unitevi gli albumi sbattuti a neve ben ferma con il succo di limone.

*Con il composto riempite lo stampo (senza farlo cadere tutto al centro) e cuocete in forno, preriscaldato ad una temperatura di 170°- 180°, per un ora circa.

*Sformate, fate raffreddare e cospargete di zucchero a velo.

Risotto allo zafferano

Lo zafferano è l`ingrediente principale di questo piatto appartenente alla tradizione milanese. Lo zafferano proviene da una pianta appartenente alla famiglia delle Iridaceae che in Europa è coltivata soprattutto in Spagna, in Grecia e in Italia, tutte zone dotate di un clima mediterraneo.

Questa spezia dona molto sapore ai piatti e pare avere anche un forte potere afrodisiaco ed è per questo che lo zafferano è usato in abbondanza per preparare cibi afrodisiaci; già  nella mitologia greca si parla infatti delle capacità  di questa pianta di risvegliare i desideri sessuali. Il risotto allo zafferano si lega alla tradizione milanese attraverso una leggenda che racconta di un artigiano intento a colorare le vetrate del Duomo di Milano; per rendere originale il banchetto delle sue nozze quest`artigiano decise di colorare il riso del pranzo con dello zafferano che all`epoca veniva usato nella preparazione dei colori.

La ricetta originale prevede che per arricchire il piatto e renderlo più consistente si aggiunga al risotto midollo di bue sbollentato e tritato. Oggi esistono molte varianti di questo piatto che prevedono anche l`aggiunta di funghi, salsiccia o addirittura frutti di mare. Ma vediamo come preparare un ottimo risotto alla milanese. Gli ingredienti che ci servono sono pochi e semplici; abbiamo bisogno di riso, vino bianco, cipolla, zafferano, parmigiano grattugiato, burro e brodo di carne.

Ricetta Babà 

Per la cottura: Tortiera a ciambella (diametro 16 CM, imburrata e infarinata).

Dopo la selezione degli ingredienti, passiamo alla ricetta.

*In una ciotolina, sbriciolate il lievito con le mani, aggiungete un pò di latte e un pizzico di zucchero e mescolatelo. Lasciatelo fermentare per una decina di minuti circa e nel frattempo preparate tutti gli altri ingredienti.

*Fate la fontana sulla spianatoia con la farina e il sale, unite il lievito, lo zucchero, metà  burro e 3 uova sbattute. Amalgamate con il latte e impastate energicamente.

*Unite uova e burro rimasti e la scorzetta di limone e lavorate finchè l’impasto si staccherà  dalla spianatoia.

*Trasferitelo in una ciotola imburrata, coprite con un canovaccio e fate lievitare in un luogo tiepido e lontano da correnti d’aria per 1 ora circa.

*Trasferite l’impasto a cucchiaiate nello stampo.

*Cuocete il babà  in forno statico a 220° per circa 15 minuti, poi a 190° per altri 15-20 minuti.Ora preparate lo sciroppo.

*Sformate il dolce, lasciatelo riposare per 5 minuti.

*Punzecchiatelo con uno stuzzicadenti e versatevi lentamente lo scioroppo caldo: deve assorbirlo quasi tutto.

*Sformatelo quindi nel piatto da portata e servite con a parte un pò di sciroppo.

Panzerotto

 Oggi ho deciso di presentarvi uno degli sfizi più gustosi della rosticceria napoletana: il calzone fritto ripieno. A Napoli il calzone è chiamato semplicemente “pizzetta” o “pizza fritta” ed è presente in molteplici varianti. Il calzone si basa sullo stesso impasto che si usa per la pizza tradizionale, solo che la pasta, stesa in forma circolare, viene poi ripiegata ottenendo la forma di una mezzaluna.

Si narra che questo piatto abbia avuto origine in Puglia, dove la popolazione povera, usava formare delle mezzelune con le rimanenze del pane che poi venivano accompagnate da pomodoro e formaggio. Il calzone fritto alla napoletana è caratterizzato da un ripieno a base di mozzarella, provola, prosciutto cotto e salsa di pomodoro.

Per preparare l`impasto della pizza abbiamo bisogno, invece, di farina di grano tenero tipo 00, sale, un goccio d`olio, lievito di birra, e un po` di acqua tiepida. Cominciamo con lo sciogliere il lievito nell`acqua tiepida. In seguito disponiamo la farina a fontana su una spianatoia e amalgamiamo con il lievito, il sale e l`olio.

Lavoriamo con cura il composto fino a quando non diventerà  liscio e omogeneo. A questo punto lasciamo riposare l`impasto in una teglia, per circa 4-5 ore, magari ricoprendo il tutto con un panno o addirittura con una coperta. La coperta aiuta a mantenere calda la pasta e farla lievitare meglio.

Ricetta Ciambella

Prepariamo oggi il Ciambellone!

Qui di seguito riporteremo l’intera ricetta;inizieremo con la lista degli ingredienti di questa fantastica delizia casareccia, poi, passeremo alla preparazione.

Per 6-8 persone:

*500 G di farina 00

*1 bustina di lievito in polvere

*180 g di burro

*180 g di zucchero

*La scorza grattugiata di 1 limone

*4 Uova

*1 pizzico di sale

*2 DL circa di latte

Per la cottura: Stampo di budino diametro di 22 cm, imburrato e infarinato.

Ricetta blinis, ricette particolari

 I blinis sono un antipasto di origine russa dal gusto veramente unico. Somigliano a delle crepes salate, ma a differenza di queste ultime, i blinis contengono anche lievito e grano saraceno.

Di solito vengono abbinati a panna acida, salmone affumicato o caviale; ad ogni modo queste frittelle sono molto versatili e possono essere condite con moltissimi altri ingredienti, ad esempio formaggio e prosciutto.

Pare si tratti di un piatto della tradizione povera russa, che oggi si è trasformato, però, in una prelibatezza rinomata in tutto il mondo. Ma passiamo subito alla preparazione di questa bontà .

Ostriche alla Rockfeller

 Le ostriche sono un mollusco a due valve, una delle quali, l`inferiore per la precisione, è di solito più grande. All`esterno le valve sono rugose e grigie, mentre il loro interno è bianco e liscio. Alcune ostriche producono le perle, in particolare quelle dei mari orientali. Il mollusco interno è molto apprezzato come cibo, avendo carni consistenti e saporite. Inoltre questo prodotto risulta essere uno dei cibi più afrodisiaci in circolazione. Secondo le voci più accreditate pare che, per ottenere l`effetto di risvegliare i sensi, debbano essere mangiate esattamente dodici ostriche a testa.

Le ostriche tonde sono più pregiate di quelle allungate, quindi costano di più; il tipo più rinomato è quello chiamato Belon. Per assicurarsi della bontà  dell`ostrica occorre che il mollusco interno sia vivo nel momento in cui si apre la conchiglia. Le ostriche sono ottime come antipasto, crude e condite col limone; ma c`è una ricetta, sfiziosa e particolare, opera della cucina americana, che vi farà  preparare un antipasto con questi molluschi davvero speciale: le ostriche alla Rockfeller.

Felafel


La cucina araba, ai giorni nostri, sta avendo un successo veramente incredibile, si parte dal kebab, passando per l`humus ed il nasi goreng fino ad arrivare ai felafel.

I felafel sono delle polpettine fritte a base di ceci e fave dal gusto unico e saporito.

La diffusione dei felafel è avvenuta in occidente in tempi recenti, per via, oltre del loro ottimo sapore, anche della loro praticità ; i felafel sono infatti conosciuti come un piatto d`asporto caratteristico dei negozi take away.

La parola felafel deriva da un termine arabo che significa pepe, probabilmente perché la forma di queste gustose polpettine ricorda i granelli di pepe. L`origine di questa pietanza pare sia egiziana; in questo luogo le fave sono, infatti, un alimento basilare nella dieta della popolazione locale.

La pappa al pomodoro


“…la zuppa ormai l’e’ cotta
e noi cantiamo tutti
vogliamo detto fatto
la pappa al pomodor
viva la pappa pappa
col po po po po po pomodoro
viva la pappa pappa
che e’ un capo po po po polavoro
viva la pa pa pappa pa
col po po pomodor”

La fama della pappa al pomodoro dipende sicuramente da questa canzone, interpretata da Rita Paone nella trasposizione filmica del romanzo “Il Giornalino di Gian Burrasca”. Fino ad allora questo piatto rimase confinato nella tradizione contadina toscana.

Tauleto San Giovese, un vino, ma non solo

 L`azienda che produce il Tauleto SanGiovese nasce nel 1965 sulle colline di Castel san Pietro, alle porte di Bologna, sulla Via Emilia con soli venti ettari di vigneti grazie alla passione di Umberto Cesari.

Il vino che produce è forte, rosso imponente, dal gusto pieno e morbido e dal bouquet ricco con note dominanti di frutta rossa e fiori viola, oggi l’azienda, a gestione familiare si estende per circa 100 ettari e il prodotto è rinomato e famoso in tutta Italia.

La signora Giuliana Cesari ha dunque voluto trasferire l`aroma indistinguibile in una vera essenza, è così che nasce la prima wine fragrance, dal sogno di un profumo al vino divenuto realtà  e subito appoggiato con entusiasmo da uno dei creatori di essenze più noti….,

Ristorante Del Cambio: un tuffo tra storia e ottimo cibo

l ristorante Del cambio si trova a Torino dal 1755, il locale è nato come caffè ed è oggi membro dei Locali storici d`Italia
Mobili antichi, stucchi dorati, camerieri in livrea e cortesia vi accoglieranno trasportandovi come per magia in un pezzo di storia. Il ristorante fu, infatti, il punto d`incontro dei più grandi nomi della politica, dell`aristocrazia e della cultura subalpina e del Regno. Era la meta preferita di Camillo Benso, conte di Cavour, il cui tavolo si trova in fondo alla sala, a destra contrassegnato da una targhetta di bronzo.