Ottimi segnali dalla produzione vinicola francese del 2025

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In base alle previsioni di Agreste, l’ufficio statistico del Ministero dell’Agricoltura francese, la produzione vinicola francese del 2025 si attesta tra i 40 e i 42,5 milioni di ettolitri, un aumento significativo del 10-17% rispetto ai 36,26 milioni del 2024. Questo volume riporterebbe la Francia vicino alla sua media quinquennale di 42,87 milioni di ettolitri, segnando un’annata di ripresa dopo la scarsa vendemmia precedente.

produzione vinicola francese del 2025

Le ultime sulla produzione vinicola francese del 2025

Un risultato positivo che fa ben sperare per il futuro. Le stime, provvisorie e basate sui dati aggiornati al 1° agosto, evidenziano che il clima secco e caldo di inizio estate ha ridotto la diffusione delle malattie della vite e non ha causato danni significativi, a differenza di quanto accaduto l’anno scorso. Questo andamento positivo ha favorito la salute dei vigneti in molte regioni, con una ripresa particolarmente marcata in Champagne, Borgogna, nella Valle della Loira e nelle Charentes.

A questo punto approfondiamo quanto accaduto nelle regioni vinicole francesi. In primis si è potuto notare come la Borgogna abbia beneficiato di una fioritura anticipata, nonostante alcuni danni da grandine, mentre il Beaujolais ha sofferto maggiormente per via di coulure, peronospora e grandine. In Champagne, la vendemmia si preannuncia anticipata e con volumi superiori al 2024, in linea con la media degli ultimi cinque anni.

Per quanto riguarda la Valle della Loira e Charentes, qui entrambe le regioni mostrano ottime condizioni sanitarie dei vigneti, con una produzione che supererà nettamente quella dello scorso anno. Le Charentes in particolare prevedono un ritorno a rese più normali. A Bordeaux, l’incremento delle rese compenserà la perdita di oltre 8.000 ettari estirpati dal 2023, permettendo di mantenere volumi simili a quelli dell’anno scorso.

Nel Sud-Ovest, invece, il recupero è limitato dalla riduzione delle superfici (3.500 ettari) e dalla peronospora, attestandosi su livelli analoghi al 2024. Il Languedoc-Roussillon, pur avendo rimosso più di 10.000 ettari di vigneto, prevede un aumento della produzione grazie alle piogge primaverili e a una migliore gestione sanitaria, sebbene con problemi localizzati sul vitigno Grenache.

Per le altre regioni, come l’Alsazia, questa ha affrontato una bassa pressione di malattie ma un carico d’uva modesto. Le regioni della Savoia e del Giura si aspettano una forte ripresa dopo i danni da gelo del 2024. Anche il Sud-Est e la Corsica prevedono volumi superiori all’anno scorso, vicini alla media quinquennale. Con questi numeri, la Francia si conferma come il secondo produttore mondiale di vino, subito dietro l’Italia, che si stima produrrà circa 45 milioni di ettolitri, e davanti alla Spagna, con 38 milioni. Le previsioni verranno aggiornate da Agreste nel corso del mese di settembre.

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