La domanda è retorica: certamente il supplì al nero di seppia di può fare, basta acquistare la seppia intera e basta saperla cucinare. Abbiamo già visto due ricette a base di seppie: la buridda e la combinazione seppie e carciofi, adesso concentriamoci su questo antipasto insolito.
I supplì al nero di seppia, davvero una golosità. Già solo il risotto è una vera prelibatezza, ed è anche un piatto ricercato e particolare che non tutti amano, soprattutto per il colore. A mio avviso è davvero interessante e proporlo nei supplì potrebbe essere un modo per farlo apprezzare ancora di più.
Ingredienti
- 300 grammi di Riso a chicco medio
- 150 grammi di Seppie, più le loro sacche di inchiostro
- 2 Spicchio di aglio
- 1 litro di Brodo vegetale
- 5 grammi di Prezzemolo
- 1 cucchiaio da tè di Olio extravergine d’oliva (EVO)
- 1 bicchierino di Vino bianco
- 150 grammi di Pangrattato
- 2 Uova
- 100 grammi di Farina
- 2 prese di Sale
- 250 grammi di Mozzarella
Preparazione
- Pulisco le seppie, salvando le sacche di inchiostro, e le taglio a pezzetti. Metto sul fuoco un tegame con 1 cucchiaio d’olio e le teste d’aglio, faccio imbiondire e aggiungo le seppie. Appena si ritirano leggermente le spruzzo con un po’ di vino bianco e faccio sfumare bene.
- Aggiungo ora il riso che faccio tostare insieme alle seppie. In un altra pentola intanto ho preparato un brodo vegetale, che mantengo caldo ed aggiungo piano piano, un mestolo alla volta, al riso mantecando continuamente.
- A 3/4 di cottura del riso aggiungo l’inchiostro e continuo a girare fino a cottura. Aggiungo anche una mangiata di prezzemolo tritato. A cottura metto a riposare in un piatto coperto.
- A riso freddo preparo delle polpette allungate, nascondendo all’interno 1 cubetto di mozzarella, che ho precedentemente tagliato a cubetti e fatti scolare un po’ del loro siero. Passo ora a panare il supplì, prima nella farina, poi nell’uovo sbattuto e per ultimo nel pangrattato.
- Friggo in abbondante olio, fino a che non diventino di un bel colore ambrato. Tiro via dalla padella e li lascio asciugare dall’olio su un foglio di carta assorbente per qualche istante. Vanno mangiati caldi.