Dubbi, consigli e miti sulle polpette

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Le polpette da sempre sono considerate un piatto utile per consumare tutto quello che c’è in frigo e fuori. Se ha il pane vecchio fai le polpette, se ti avanza un po’ di macinato anche, ma se hai delle verdure che stanno più di là che di qua, è sempre la polpetta che viene in mente per le operazioni di recupero.

Le polpette, per ricche o povere che siano negli ingredienti o nella cottura, sono un classico in ogni casa che si rispetti. C’è che ha i suoi cavalli di battaglia che magari sono versioni vegetariane del piatto e chi si ritiene uno specialista della polpetta classica. Fatto sta che almeno qualche domanda, prima di mettere le mani in pasta, tocca farsela.

Per esempio: la carne la usiamo cruda o cotta?

C’è chi come Artusi ritiene che la polpetta sia un piatto di recupero e per questo per realizzarla userà carne avanzata, che può anche voler dire che le polpette si fanno con il lesso o con l’arrosto. L’impasto è con pane, uovo, patate lesse e quant’altro. Peccato che la carne cotta renda l’impasto della polpetta molto asciutto il che porta molti a prediligere la carne fresca, magari un macinato di manzo, o un macinato misto manzo e maiale, manzo e salsiccia, salsiccia e vitello.

E che dimensione devono avere le polpette?

Anche questa domanda è cruciale perchè c’è chi ama le polpettine grandi come ciliegie e chi ama invece quelle grandi come albicocche. Tutto è nella pazienza di chi le prepara: se ne avete tanta potete divertirvi anche con le micropolpette che sono di certo molto sfiziose, in alternativa, vale la regola: più grande più buono.

Preparata la polpetta, come si cuoce?

Fritta, questa è la scuola di pensiero che va per la maggiore: la polpetta deve essere fritta in olio abbondante fino a che si è rosolata. Ma i più golosi, dopo la frittura, immergono le polpette nel sugo. I raffinati amanti della cucina gourmet forse prediligono la polpetta in umido, a me sembra un controsenso.