Mangiare e stare in pace con se stessi e con il mondo è un sogno, anche perché molte delle cose che mangiamo l’anima e il corpo non fanno altro che appesantirlo. Ecco chi ha sbirciato nel menu dei monaci buddhisti.
Per capire come mangiare e stare bene con la propria anima, c’è chi, come i giornalisti dell’Huffington Post, hanno sbirciato nel menu dei monaci buddhisti. Chi meglio di loro può insegnarci a stare in pace? È probabile che la serenità inizi proprio a tavola e che non comporti la rinuncia alle calorie. Infatti ci sono tanti brodi ma anche piatti come il curry zen che superano le 700 calorie.
Il brodo di base della cucina buddhista si chiama dashi e deve essere preparato fresco ogni mattina. È la prima cosa che bisogna fare per calmarsi e affrontare il giorno. Preparare il brodo dashi equivale a preparare l’anima. L’avreste mai detto tagliando zucchine e carote per il vostro brodo vegetale? Il dashi in realtà va cucinato con due bicchieri e mezzo di acqua e un foglio di alga kombu, si cuoce e fuoco lento e appena compaiono le bollicina, si deve spegnere.
L’altro elemento di base della cucina buddhista è il riso che per i monaci rappresenta un alimento puro. Quello bianco, che generalmente è stracotto, è usato per la cura del raffreddore e si pensa aumenti la forza d’animo. Deve essere cotto almeno un’ora. E se è così, aumenta anche la pazienza.
In realtà ogni cibo va accudito senza alzare troppo la fiamma, senza cedere alla tentazione di accelerare la cottura. In più vanno banditi i sapori forti di aglio e cipolla e poi anche il pesce e la carne. Come metodi di cottura, invece sono da preferire gli arrosti e le grigliate.