Tutti coloro che trascorrono un tempo di qualità in cucina, hanno a cuore non solo la bontà dei piatti che portano in tavola ma anche la qualità delle materie prime utilizzate nella preparazione dei piatti più semplici. In settimana, allora, non sarà passata inosservata la querelle sul latte crudo e la notizia di un lotto di sale ritirato dal mercato. Ve ne parliamo anche noi. Quante volte usate il sale per dare sapore ai vostri piatti? Sempre, a patto di non avere problemi cardiocircolatori o altri impedimenti. Bene, se acquistate il comune Sale di Sicilia Italkali da un chilo, sappiate che la Coop l’ha richiamato nei giorni scorsi perché è stata notata la non conformità dell’imballaggio. La Coop ha quindi invitato i consumatori a non usare il prodotto e a restituirlo al punto vendita.
La non conformità dell’imballaggio, secondo le fonti dell’Arpa Lazio avrebbe comportato la presenza di un eccesso di piombo nelle confezioni tale da giustificarne il ritiro. Questa disposizione, riguarda il sale contenuto nei lotti RL 21064328 e RL 21064344 venduti in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Repubblica di San Marino, Marche, Abruzzo, Puglia e Basilicata.
Rispetto al latte crudo il dibattito riguarda le possibili infezioni legate al consumo di questo prodotto. Siccome negli USA è aumentato il consumo di latte crudo e parallelamente le infezioni correlate, ci è chiesti se anche in Italia sia possibile stabilire una relazione analoga. Nel nostro paese ci sono 1742 strutture, certificate dalla ASL che possono vendere latte crudo e 1066 distributori automatici. Nei sopralluoghi di controllo è stata notata l’irregolarità del prodotto soltanto in 84 casi su 5378 campioni analizzati.
Ad ogni modo, siccome è possibile (non necessariamente si verifica ma la possibilità c’è) che il latte crudo contenga batteri nocivi, si consiglia di consumarlo previa bollitura così da eliminare i rischi per la salute legati al consumo di questo prodotto.