Prepararsi un decotto è una perifrasi per dire che c’è qualcosa che non va nel nostro corpo. In base alla pianta utilizzata per il decotto bisognerebbe intuire la patologia ma noi vogliamo soffermarci sulla tecnica di cottura e poi anche sui decotti più usati.
Il decotto è una specie di tisana che si prepara con la tecnica della decozione. In genere serve per estrarre i principi attivi o gli aromi dalle piante officinali e dagli alimenti che sembrano duri come possono esserlo le radici, i semi, la corteccia o il legno. Il tutto a patto che gli aromi scelti non siano termolabili.
Come si prepara il decotto
Prima di tutto vanno sminuzzate le parti d’interesse della pianta e poi deve essere tutto portato a bollore a fuoco lento mantenendo il bollore per un tempo che varia da 2 a 15 minuti in base alla pianta. Nel recipiente insieme alle piante va messa dell’acqua distillata (possibilmente). Poi si deve lasciare intiepidire tutto per 15 minuti e quindi filtrare il decotto e utilizzarlo fresco.
Il termine decotto deriva dal latino decoquere, che vuol dire ridursi. È stato usato la prima volta tra il 1350 e il 1400.
Il decotto di ortica
Serve a garantire il buon funzionamento del fegato stimolando la produzione della bile. Per accrescerne l’efficacia è bene assumere il decotto ogni mattina a digiuno. Si prepara con 3 grammi di foglie di ortica ogni 100 grammi d’acqua. Si può usare il decotto anche come impacco antireumatico.
Il decotto di timo
Si usa per la lavare ferite e piaghe e può essere impiegato sia tiepido c freddo per fare gargarismi contro il mal di gola. Per prepararlo far bollire 6 grammi di foglie di timo in 100 grammi d’acqua.