È sabato e forse è arrivato il momento di coccolarsi un po’, non perché abbiate finito la settimana lavorativa (magari lavorate anche domani o magari lo fate su turni), ma perché la società ha detto che è sabato e il sabato si festeggia. Va bene, festeggiamo poco: promesso. Pizza per tutti ma una pizza un po’ speciale.
La pizza è una di quelle cose che non si può preparare all’ultimo secondo, non fosse altro per il fatto che la lievitazione richiede del tempo. Poi però, andando in giro per supermercati e mercati e attaccando bottone con le massaie, si vengono a scoprire dei trucchi che rendono anche la pizza della serata normale, una pizza decisamente speciale. Il fatto è che te li rivelano con la stessa discrezione dei segreti di Fatima. E allora ve li racconto così.
1. Il primo segreto della massaia
Il primo segreto della massaia per la realizzazione della pizza superlativa è quello di rendere l’impasto morbido, quasi liquido, perché “più è morbido e più ricresce” o meglio lievita. Forse è vero o forse no. Ci devi credere, come nella Madonna di Fatima. In fondo il metodo Bonci è proprio quello: tanta farina quanta acqua e quello che maneggi non è un certo un mattone di granito.
2. Il secondo segreto della massaia
La pizza deve essere leggera. Almeno l’impasto, perché poi sulla farcitura ci sono diverse scuole di pensiero e dai puristi amanti della marinara o al massimo della margherita, si arriva fino a chi usa la pizza soltanto per evitare che il ripieno tocchi il piatto, giusto per dare un senso al corretto apporto di carboidrati. Per farla leggera è importante farla lievitare a lungo e mescolare più farine. Il top of the mix è: manitoba + farina integrale + farina 0 nelle proporzioni 300 gr, 500 gr, 200 gr. Ma da sussurrare, prima di mettersi in contemplazione del prodotto.