Carnevale fa rima con maiale: riflessioni antropologiche e ricette gustose

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Uno dei libri più interessanti dedicati all’arte della cucina e della degustazione è certamente “Si fa presto a dire cotto – Un antropologo in cucina” di Marino Niola, pieno di spunti interessanti sulla cultura del cibo in Italia e nel mondo. Nel capitolo “Carnevale fa rima con maiale” c’è qualche spunto da leggere in questi giorni. 

Il maiale, nella società tradizionale, ha un’importanza economica e simbolica enorme. Si consuma crudo, cotto, fresco, conservato, insaccato o affumicato e soprattutto, del suo corpo, non si butta via niente. Il maiale è un animale che va bene in tutte le stagioni ma nel periodo di Carnevale non se ne può proprio fare a meno. 

Basta pensare che il periodo di Carnevale inizia il 17 gennaio con la festa di Sant’Antonio conosciuto anche come il Santo del porcello perché è raffigurato spesso con un maiale ai suoi piedi. Ecco allora che la festa di Carnevale non può che essere abbinata al suino di cui la traduzione consiglia una fruizione anche simbolica. Per non girarci troppo intorno: mangiare il maiale e fare il maiale (a tavola come a letto), a Carnevale è consentito. 

E allora perché non scoprire una ricetta della tradizione gastronomica tricolore per festeggiare a dovere il martedì grasso? Abbiamo scelto per voi l’arrosto con miele di castagno, tipico della cucina toscana. 

Ingredienti

  • 1 kg di lombo di maiale,
  • 100 gr di miele di castagno,
  • aglio,
  • alloro,
  • prezzemolo,
  • salvia,
  • olio extravergine di oliva,
  • sale,
  • pepe.

Preparazione

Tritate tutte le erbe e mescolatele a sale,  pepe e all’aglio schiacciato. Con il trito ottenuto massaggiate il lombo di maiale e fatelo riposare per un’ora circa. Prima di infornarlo, cospargete la carne con il miele di castagno avendo cura di avvolgerlo completamente. 

Infornate in forno già caldo a 190 gradi per 20 minuti, quindi abbassate la temperatura a 160 gradi e continuate a cuocere per altri 40 minuti. Togliete dal forno e fate riposare per un quarto d’ora prima di tagliarlo e servirlo a fette.