Probabilmente è una ricetta comunissima ma ne parliamo per la prima volta e proviamo anche a farlo allontanandoci dalla tradizione. Quale tradizione? Quella che a San Giuseppe vuole che il “calzone di cipolla” sia portato in tavola, in Puglia ovviamente.
Le varianti del calzone di cipolla sono numerose e non soltanto per gli ingredienti del ripieno ma anche per quelli della pasta che non è pasta sfoglia o pasta brisé ma vera e propria pasta di pane. Insomma farina e lievito con acqua sale e un pizzico di zucchero per attivare. Eppure non tutti hanno tempo per impastare e aspettare il lungo processo di panificazione. Per questo abbiamo proposto una variante, anche piuttosto light della pizza di cipolla.
Essendo una variante profana, ci affrettiamo a specificare che è una torta rustica e non più un calzone. Il punto di partenza è una di quelle sfoglie già pronte da mettere in forno. Così possiamo occuparci del ripieno. Prendete delle cipolle, meglio se si tratta dei cipollotti rossi con lo stelo lungo e commestibile. Iniziate a pulirle e poi tagliuzzatele in pezzi molto sottili. Lavate accuratamente tutta la cipolla e mettetela ad appassire con un filo d’olio e una tazzina d’acqua. La pentola coperta accelera il processo. Quando arrivate a tre quarti della cottura, aggiungete circa un etto di uva passa. Questo frutto essiccato deve colorare bene la padella per cui non lesinate con la dolcezza. Aggiungete un pizzico di sale e l’effetto agrodolce è garantito.
A questo punto, facendo attenzione all’olio della padella, versate il ripieno sulla sfoglia, chiudetela a portafoglio e infornate a fuoco moderato per 40 minuti.