Vino Nobile di Montepulciano. Il supertuscans che piace all’estero

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Il Vino Nobile di Montepulciano è uno dei prodotti di punta dell’enologia italiana, conosciuto all’estero come uno dei supertuscans, anche se non raggiunge la fama del Brunello, dell’Amarone e del Barolo. Si produce in Val di Chiana, nella parte dell’omonimo comune, nella zona bassa della valle.

Vino Nobile di Montepulciano

Qui i terreni si sono formati nel Pliocene, e le vigne vengono coltivate tra i 250 e i 580 metri di altitudine. Dire Montepulciano è come dire vino, e la cittadina può dirsi tutta incentrata su questa attività, oltre che sul turismo. Qui, il vino veniva prodotto già in antichità, e i reperti ci portano indietro al 789, data del primo documento in cui si menziona il prodotto locale, da parte del chierico Arnipert, quando la Chiesa di San Silvestro avrebbe dovuto comprare una vigna a Lanciniano sull’Amiata.

Il vino era già considerato molto pregiato, tanto che durante il Rinascimento venivano nominati i vigneti di monsignor Pulitianus, di cui parlava anche il bottigliere di Papa Paolo III, Sante Lancerio.

Anche il poeta e medico Francesco Redi ne parlava come di un vino eccezionale, e fino ai primi del Novecento la sua fama rimase intatta.

Solo il Chianti riuscì a scalzare il Nobile di Montepulciano, sostituendolo per fama, finché durante gli anni 60 si istituì la Doc che riportò qualità a questo vino. Il successivo passaggio alla DOCG migliorò ulteriormente questo vino, portandolo ai livelli di oggi.

Il vino

Il Nobile di Montepulciano viene prodotto con il Montepulciano Prugnolo gentile, ovvero il Sangiovese locale, che deve essere presente per il 70%. il vino viene spesso tagliato con il Canaiolo nero, e queste uve forniscono, oltre alla qualità, anche ottime rese.

Il Vino Nobile di Montepulciano viene invecchiato almeno due anni in botte, e si presenta come un prodotto di eccellenza. Ha un bel colore rubino, tendente al granato con l’invecchiamento. Il Vino Nobile di Montepulciano, quando deve essere abbinato ad un cibo, trova la sua massima aristocrazia. L’abbinamento perfetto è con la selvaggina e il pollame nobile, e questo vino va servito a 18°C per sentire appieno i profumi. Il vino va aperto almeno un paio d’ore prima, in modo che possa ammorbidirsi ed essere pronto per il servizio.