Sul pesce sempre meglio essere schizzinosi e quindi servirsi dai pescatori, così si ha davvero il pesce pescato, appena pescato. Fatto sta che per i più sarà semplice comprarne al supermercato dove grazie agli allevamenti si può essere subissati di orate e spigole. Con questa ricetta, si può superare il trauma pescato/allevato con più gusto.
Vi presento questa ricetta nella versione classica, poi i consigli per rendere il tutto un finger food da intenditori.
Ingredienti
- 4 orate da 300 gr
- 2 arance
- 50 gr di uvetta
- 4 chiodi di garofano
- rosmarino
- cannella
- 1 spicchio d’aglio
- 1/2 cipolla
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- prezzemolo
- olio d’oliva
- sale e pepe
Procedimento
Se non le avete già pulite, eviscerate la orate e lavatele sotto l’acqua corrente e fresca. Tagliate a dadini aglio e cipolla e dopo aver lavato anche l’arancia, grattugiate la buccia e unitela ad aglio e cipolla. Spremete le arance. Nelle orate inserite una fettina di aglio e cipolla, 1 chiodo di garofano, un pezzetto di rosmarino e un po’ di scorza d’arancia. Spruzzate le orate con succo d’arancia e vino bianco, quindi infornate in forno preriscaldato a 200 gradi. Aggiungete pepe e cannella se vi aggrada. La cottura è ultimata in circa 20 minuti
Trasformazione in finger food
Con un cucchiaio di farina e il succo di un’arancia, aiutandovi con una frusta, realizzate una creme, unitevi le spezie che più vi piacciono e poi occupatevi delle orate. Spinatele e nel frattempo mettete a riscaldare i crostoni di pane con un filo di burro. Quando pensate che tutto sia pronto, cospargete il pane con un po’ di crema all’arancia, adagiateci sopra l’orata, irrorate con olio extravergine d’oliva e servite per aperitivo con un vino bianco fresco e fruttato.