Il baccalà romano parte dai ceci

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A ciascuno il suo anche quando si parla di baccalà. Per esempio i romani partono dall’ammollo dei ceci perché non si porta mai il tavola questo piatto di pesce senza unirlo ai legumi, che poi è proprio anche dei dettami mediterranei. Ma vediamo i suggerimenti dell’EXPO o andiamo a leggere come fare il baccalà lucano

Il baccalà a Roma è un piatto veramente popolare. Per tradizione si mangia il venerdì, giorno senza carne, insieme a pasta e ceci. Ogni venerdì è possibile trovare nelle salumerie, nei super e nelle pescherie un cartello con su scritto: ceci e baccalà. Io (ma non solo io) il baccalà lo cucino in tanti modi. Questo è l’ultimo e ne sono veramente soddisfatta!

Ingredienti

  • 500 grammi di Stoccafisso o baccalà, già bagnato
  • bicchiere di Farina
  • Mele
  • tazzina da caffè di Uvetta sultanina
  • 5  Prugne secche
  • tazzina da caffè di Pinoli
  • Cipolle
  • cucchiai da tavola di Zucchero
  • bicchieri di Vino bianco da tavola
  • bicchiere di Aceto (di vino bianco)
  • cucchiaio da tavola di Buccia di limone, grattugiata
  • tazza da tè di Farina
  • cucchiai da tavola di Olio di oliva
  • presa di Sale

 

Preparazione

  1. Lavare e spinare il baccalà, tagliarlo a pezzi e infarinarlo poi dorare i filetti in una padella con un poco d’olio. Togliere dal fuoco, assorbire l’eventuale olio in eccesso e metterli da parte. 
  2. Stufare nell’olio la cipolla affettata sottilissima, aggiungere 2 cucchiai di zucchero, farla caramellare un po’ e infine unire il vino e l’aceto. Lasciar ridurre parecchio e unire le prugne secche tagliate a pezzetti, l’uvetta già rinvenuta in acqua calda, la mela a fettine e un pizzico di sale. 
  3. Mescolare poi aggiungere anche i filetti di baccalà, la scorza di limone e lasciare insaporire. Se necessario utilizzare un po’ di acqua calda per deglassare il fondo di cottura e infine aggiungere i pinoli tostati.