Ne esistono diverse varietà: spinoso riviera, spinoso sardo, violetto toscano e mammola. Il primo tipo è quello più comune, si mangia soprattutto crudo in pinzimonio. Il secondo è più tenero e gustoso, da provare saltato in padella o cotto al forno con pangrattato. Il violetto toscano si cucina principalmente in umido, trifolato o ripieno e l’ultima varietà è ottima per le fritture di carciofi.
8 carciofi non troppo grandi
succo di limone
uno spicchio d’aglio
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale e pepe
un po’ di prezzemolo
grana grattugiato
Pulite i carciofi delle foglie più esterne e della barba interna, privateli delle punte e tagliateli a spicchi immergendoli subito in un recipiente con acqua e succo di limone.
Questo farà in modo che non anneriscano. Sbucciate l’aglio e mettetelo sul fuoco insieme all’olio in una padella alta, wok, che possa poi contenere la pasta.
Scolate i carciofi e asciugateli con cura e non appena l’aglio sarà dorato versateli nella padella. Mescolate e insaporite con un po’ di sale e pepe e fate cuocere a fuoco alto.
Dopo 5 minuti circa abbassate la fiamma e continuate a cuocere per un’altra mezz’ora mettendo il coperchio.
Unite di tanto in tanto qualche cucchiaio di acqua calda. Nel frattempo tritate il prezzemolo e unitelo ai carciofi quando li avrete tolti dal fuoco.
Fate cuocere la pasta in un’altra pentola e, una volta scolata al dente, versatela nella padella contenente il condimento e spruzzate con un po’ di Grana o Pecorino grattugiato. Buon appetito!