C’è gente che nel risolvere questo dilemma ha perso tanti amici e forse anche qualche parente, perché sì, anche all’interno della stessa famiglia ci possono essere diverse scuole di pensiero e con le cime di rapa c’è chi preferisce gli strascinati alle orecchiette. La tradizione, quella che va anche oltre la Puglia, vuole l’abbinamento “orecchiette + cime di rapa”, ma se andassero meglio gli strascinati?Per prima cosa bisogna capire cosa sono gli strascinati. Il nome vi sembra dialettale ma non è così, tanto che perfino Wikipedia dedica una pagina a questo tipo di pasta. Gli strascinati sono una specie di orecchiette, usate in Puglia o in Basilicata ma più grandi e aperte. Una pasta fresca che è preparata senza uovo e si usa particolarmente nel meridione. Il nome dipende dalla lavorazione: gli strascinati sono modellati trascinandoli con più dita su un piano di legno abbastanza ampio. C’è chi dice siano trascinati con tre dita ma in Basilicata se ne usano quattro o più. La lavorazione, comunque, alla fine fa sì che ci sia un lato liscio e uno molto irregolare, adatto a raccogliere i condimenti.
Ingredienti
- 350 gr di orecchiette fresche
- 2 kg di cime di rapa da pulire
- olio extravergine di oliva
- peperoncino
- 1 spicchio d’aglio
Preparazione
Mettete a bollire l’acqua in un recipiente capiente e quanto ha raggiunto il bollore, salate e buttateci le rape lavate e pulite e fatele cuocere per 15 minuti. A parte in una padella fate saltare olio, aglio e peperoncino. Raccogliete le cime di rapa e fatele saltare in padella, poi spegnete il fuoco. Nella stessa acqua delle rape fate cuocere le orecchiette, quindi scolatele e saltatele insieme alle rape ripassate. Servite con una spolverata di parmigiano o pecorino.