Se l’agnello non fa parte della vostra dieta pasquale potete tranquillamente abbandonare la lettura di questo articolo, altrimenti ecco qualche pro e contro delle due ricette di oggi: l’abbacchio alla scottadito e l’agnello in frittata. Per scegliere, senza farsi ossessionare dal chiodo fisso per la f…rittura.
L’abbacchio alla scottadito fa parte della tradizione gastronomica laziale, non richiede molti ingredienti e la preparazione, fatta salva la brace, è ancora più veloce del vostro appetito. Quello di cui avete bisogno sono delle costolette di agnello tenere da mettere sulla brace e gustare caldissime, insaporite soltanto da pepe, rosmarino, sale e una spruzzata di limone. L’olio in abbondanza, ma è superfluo ricordare anche questo.
Prendete le costolette e battete il nodino di carne. Poi mettete le costolette in una pirofila, aggiungete sale e pepe, ungete con l’olio e se piace insaporite con rosmarino e aglio. Poi cuocetele alla brace, ma se non ne avete la disponibilità, andrà bene anche una griglia.
Pro: potete farlo comunque, anche senza griglia.
Contro: non è che sia poi così originale.
Dell’agnello in frittata, probabilmente, sentirete parlare qui e poi basta. Si tratta di una ricetta proposta da Artusi che spiega che per farla bisogna:
- spezzettare una lombata d’agnello,
- friggerla nel lardo vergine, poco perché la lombata è già grassa,
- a mezza cottura condire con sale e pepe,
- quando è tutto cotto aggiungere quattro o cinque uova condite con sale e pepe,
- mescolare facendo rassodare un po’ le uova.
Pro: è una ricetta con il fritto che notoriamente ingentilisce anche le scarpe.
Contro: è una versione troppo veloce del caciaovo all’abruzzese, copioni!