Centenario de La Scolca: storia di una rivoluzione del vino

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La Scolca festeggia i suoi cento anni di vita, un’azienda che ha segnato la rivoluzione del Gavi, portandolo ai massimi livelli mondiali, da vino povero. La famiglia Soldati apri l’azienda nel 1919, su un territorio in cui pochi avrebbero scommesso. Povero, difficile, il Gavi ha invece dato brillanti risultati, grazie proprio all’impegno della famiglia Soldati, e della sua intuizione nella vinificazione.

Poi la denominazione di origine, prima la Doc del 1974, e dopo la Docg del 1998, quando la rivoluzione era completata. Chiara Soldati e suo padre, Giorgio, crearono il Consorzio del Gavi, e oggi festeggiano con la nuova cantina, e le nuove sfide per il futuro. Con uno sguardo ai fans, perché questo è un vino che ha i suoi followers, e vanno accolti nel lounge.

La rivoluzione della famiglia Soldati

Giorgio Soldati è stato un innovatore nella vinificazione del Gavi, portando la botte per l’invecchiamento nel processo che ha garantito, negli scorsi decenni, il successo alla zona. Oggi l’innovazione continua, con la nuova cantina che migliora il livello tecnologico con un laboratorio di analisi. La Scolca lavora sur lie e applica un metodo di raffreddamento con l’anidride carbonica per le uve che richiede un monitoraggio ed un controllo scientifico. Tra due anni sono previsti altri interventi migliorativi, questa volta per l’imbottigliamento e il packaging.

Quando nel 1919 i Soldati acquistarono una tenuta di caccia con i vigneti, la maggior parte delle viti erano rosse. Ma ai Soldati piaceva il vino bianco, e così i vigneti vennero ripiantati in versione bianca con il Cortese. Questa fu la prima grande intuizione della famiglia. Si iniziò vendendo la produzione alla Martini e alla Cinzano, con il Cortese dei Soldati che venne subito impiegato per l’assemblaggio del pregiato Riserva Montelera.

Da allora ne sono successe di cose, e l’ingresso in azienda di Chiara Soldati è coinciso anche con l’ingresso nei mercati internazionali più importanti: Stati Uniti, Germania, Russia, Europa e Giappone, fino ad arrivare alle esportazioni di oggi, in 45 diversi paesi.
Dai 60 ettari gestiti direttamente e indirettamente oggi Gavi produce 700mila bottiglie, ma vuole arrivare al milione nel prossimo futuro.

Oggi, il centenario dell’azienda, segna una svolta importante per la famiglia, che rilancia la sua strategia per i prossimi 100 anni.