Incredibile: Chernobyl avrà la sua vodka. Si chiama vodka Atomik

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 Si chiama Atomik, ed è la vodka di Chernobyl, la nota località ucraina dove, il 26 aprile del 1986, ci fu il più grave incidente nucleare della storia. Un evento che avrebbe cambiato molto la percezione del nucleare nel mondo, fin lì ritenuta un’energia sicura.

Dopo Chernobyl, l’Italia chiuse le sue quattro centrali, e il mondo si diede nuove regole. Un’intera città venne evacuata, e, a parte qualche anziano, nessuno è più tornato da quelle parti a vivere. Ora, dalle campagne della zona, arriva il grano con cui sarà prodotta la vodka Atomik.

Gli esperti garantiscono sulla sicurezza dell’area, nonostante la produzione utilizzerà i cereali e l’acqua provenienti dalla zona rossa. Si tratta di una ricerca dell’Università di Portsmouth, in Gran Bretagna. L’università ha studiato per tre anni l’agricoltura della zona, dichiarandola non pericolosa.

La vodka “radioattiva”

La vodka dunque, secondo i ricercatori, sarà “radioattiva” solo nel nome, nonostante lo studio inglese parla di livelli di radioattività leggermente superiori ai limiti stabiliti dalla legge in Ucraina. Per il grano, si tratta di un livello di 20 bacquerel per chilo sopra i limiti, una quantità ritenuta molto bassa e non pericolosa.
La pericolosità viene abbassata dalla lavorazione del grano in vodka. Durante la distillazione infatti, le impurità vengono eliminate o ridotte per la gran parte. La radioattività presente nella vodka sarà dunque quella naturale che viene liberata in natura da tutti gli alimenti.

Si tratta in genere del carbonio-14, presente in natura e negli alimenti. D’altra parte, il governo ucraino ha già anticipato che Chernobyl verrà trasformata da zona di morte in zona turistica. E una zona turistica avrà anche la sua vodka da vendere ai visitatori.

Gli studi sulla radioattività della zona vanno avanti, e gli inglesi hanno anche stabilito che la falda acquifera non è stata contaminata. Questo era il pericolo maggiore per la zona. Se l’acqua fosse stata contaminata, sarebbe stata una catastrofe.

Invece, a quanto pare, l’acqua di Chernobyl è ottima, soprattutto per la produzione di alcolici, avendo la stessa struttura dell’acqua della Champagne francese.

La vodka servirà alle imprese locali, distrutte dal disastro nucleare, e il 75% del fatturato resterà lì, a partire da una piccola produzione di prova.