Non volete sapere nulla delle patatine del McDonald’s, ma dovete!

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Un prodotto buono e genuino per essere etichettato come tale, non dovrebbe contenere più di cinque ingredienti. Le patatine fritte, quando le facciamo a casa, anche in versione chips, richiedono patate, olio e sale. E basta. Quelle del McDonald’s di cui tanto si parla in questi giorni, contengono qualcosa come 19 ingredienti. Non saranno un po’ troppi?

Avete una voglia estrema di patatine fritte e la sola idea di tornare a casa, pelare le patate, tagliarle, friggerle in olio bollente e poi pulire tutta la cucina, vi manda in paranoia. La soluzione facile è nella ricerca della rosticceria o del McDonald’s più vicini. Eppure, se sapeste gli ingredienti contenuti nelle patatine del fast food più conosciuto del mondo… 

Le patate usate dalla catena americana sono quelle classiche. Il problema è tutto il resto. 19 ingredienti sono quelli rintracciati da MythBusters una trasmissione che si occupa d sfatare i miti. Il mito della genuinità delle patatine del McDonald’s è facile da sfatare. 

Insomma quando mangiamo queste patatine mangiamo anche “tracce” di: olio di colza, olio di semi di soia, olio di semi di soia idrogenato, aroma naturale di carne, grano idrolizzato, latte idrolizzato, acido citrico, destrosio (vale a dire zucchero), pirosfato acido di sodio, sale ma soprattutto dimetilsilossano che è un elemento che serve per evitare che l’olio schizzi da tutte le parti. E non diciamo che non se ne può fare a mento, anche perché quelle patatine non le cuociono certo nella vostra cucina. 

Più che una friggitoria sembra di descrivere un laboratorio chimico ma poi è anche vero che l’uso di tutti questi ingredienti ha un nobile scopo: quello di avere sempre patatine belle e buone