Vini e pagelline frettolose

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 Escono in questi giorni le guide enogastronomiche, di svariate case editrici italiane, che ci dicono come si mangia nie migliori ristoranti (e quali sono) come si sta nei bar più belli della penisola e quali siano i vini migliori usciti dalle cantine in questo anno. E’ proprio sui vini vorrei dilungarmi un po’.

Mi capita spesso di bere vini che sono troppo giovani per poter essere degustati nel pieno della loro bontà , e questo, che in passato era prerogativa dei vini rossi, tocca sempre più anche i bianchi persino i cosidetti base.

Detto ciò mi piacerebbe sapere come si svolgono le degustazioni e su che base vengono dati i voti a grandi o piccoli vini che siano per poi compilare una classifica in una guida. Un barbera di spessore che abbia meno di 4-5 anni è pressochè inbevibile (se poi se tratta di un bricco bell’uccellone non senti più la lingua) ma questo vale per tanti altri, Sassicaia, brunelli, bianchi altoatesini e friulani, ecc ecc.

Allora come si fa ad essere cosi precisi come fanno questi signori? Questo non e dato sapere ci si nasconde dietro una professionalità  superiore. Non sarebbe meglio recensire questi prodotti quando sono al meglio per tutti e non solo per pochi super intenditori. Un saluto.

LEO67