Le vere Zeppole di San Giuseppe fritte

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Arriviamo al dunque: dimenticate tutto quello che abbiamo detto sulle zeppole al forno e godetevi la ricetta delle vere zeppole di San Giuseppe che si friggono, sì, si friggono con tanto olio! Una delle ricette del sito dell’EXPO. 

Dolce tipico per festeggiare San Giuseppe, quindi la Festa del Papà. A Taranto in questa giornata molte pasticcerie del centro, un tempo, mettevano fuori un banchetto con un pentolone dove si friggevano zeppole a tutto spiano. Ognuno aveva il suo fornitore di fiducia ed era disposto a lunghe file pur di assicurarsi un loro vassoio. L’origine di questo dolcetto è partenopea ma è molto popolare in tutto il Sud Italia. Si tratta di un bignè fritto a forma di tarallo, più o meno grande, che viene arricchito con sbuffi di crema pasticcera alla vaniglia, guarniti da amarene sciroppate. Evidentemente, data la semplicità, tutto dipende dalla qualità degli ingredienti. Le uova, ad esempio, vanno scelte non solo di galline “liberi e felici” ma anche con una alimentazione che dia un tuorlo da un bel colore, specie per fare la crema pasticciera. Alla sua preparazione cominciamo a pensarci da giugno, al tempo delle Amarene, che sciroppiamo al sole per una quarantina di giorni di andirivieni dal terrazzo, sempre attenti a non fargli prendere pioggia o umido del crepuscolo. In inverno poi ci dedichiamo a preparare uno Strutto molto raffinato e disidratato, eccellente per la frittura della pasticceria e non solo, dato il suo altissimo punto di fumo. Sia amarene che strutto si trovano tranquillamente in commercio ma vuoi mettere la soddisfazione? 

Ingredienti

  • Uova
  • 250 millilitri di Acqua
  • 100 grammi di Burro
  • 200 grammi di Farina, tipo 00
  • cucchiaio da tè di Zucchero
  • pizzico di Sale
  • 0.5 chilo di Olio di oliva per frittura
  • 100 grammi di Amarene sciroppate, Fatte in casa
  • centilitri di Crema pasticcera

 

Preparazione

  1. Portare ad ebollizione l’acqua in cui abbiamo sciolto sale, zucchero e burro.
  2. Togliere dal fuoco e versare tutta la farina, rimettere sul fornello e mescolare finché si sarà incorporata nel liquido e si comincerà a staccare dalle pareti, asciugarla ancora un po’.
  3. Togliere dal fuoco, continuando a rimestare. Aggiungere le uova uno per volta aspettando che il precedente si sia assorbito. Al penultimo far attenzione alla consistenza, deve essere versata con il sac-à-poche, potrebbe non essere necessario l’ultimo o potrebbe bastare il solo rosso.
  4. Tagliare dei quadrati di carta forno da 12 cm circa per lato adatte alle zeppole. Inumidire una superficie per fermarvi su i quadrati. Portiamo l’olio per friggere alla giusta temperatura: per questa frittura lenta deve essere tra 165 e 170°C, per permettere una buona cottura interna.
  5. Formiamo dei taralli con il sac-à-poche ed un beccuccio grande, se occorresse potete fare anche doppio giro. Farne una per ogni quadrato per le zeppole normali e fino a quattro per le piccole. 
  6. Mettete in frittura appena formate, con la carta sotto.
  7. Quando la zeppola accenna a colorarsi rivoltatela, la carta verrà via con facilità.
  8. Aiutate la frittura prendendo cucchiaiate di olio e versandolo sulla zeppola continuamente.
  9. La giusta colorazione sarà il segno dell’avvenuta cottura. Metterle a scolare in un cestino o su un piano inclinato metallico. Non mettere su carta, il vapore acqueo, che naturalmente esce dalle fritture finirebbe per inumidirle. La frittura deve respirare, così resterà croccante.
  10. Ora non resta che guarnirle con crema pasticciera, amarene e spolverarle di zucchero a velo vanigliato. Questa è la classica Zeppola di San Giuseppe, poi le potete condire come volete.