Salmone al vapore con riso selvaggio, la leggerezza con più gusto

Home » ricette » Salmone al vapore con riso selvaggio, la leggerezza con più gusto

Anche questo potrebbe essere un piatto unico ma la sua leggerezza, non priva di gusto, lo candida a miglior piatto estivo della serie: anche se mangio, posso fare il bagno al mare perchè ho già digerito. Ecco come preparare una squisitezza in apparenza insipida. 

Ingredienti

  • 320 g di riso selvaggio
  • 4 trance di salmone da 200 g ciascuna
  • 1 cespo di lattuga
  • 2 dl di panna acida
  • 1 ciuffo di aneto
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • sale
  • pepe

Preparazione

Esattamente come semplici gli ingredienti, allo stesso modo sarà semplice la preparazione che non impiega più di 20 minuti ed è spiegata così dal Corriere della Sera: 

Portate a bollore abbondante acqua salata e cuocetevi il riso per 12 minuti; scolatelo e conditelo con l’olio, sgranando i chicchi con una forchetta. Mondate e lavate il cespo di lattuga, disponendo le foglie più esterne sul fondo di un cestello per la cottura al vapore. Sistemate sulle foglie le trance di salmone e cuocetele al vapore per 15 minuti. Nel frattempo lavate, asciugate e tritate finemente l’aneto, quindi mescolatelo in una ciotola con la panna acida, una presa di sale e una di pepe.  Servite il salmone in piatti individuali su un letto di foglie di lattuga crude; irrorate con la panna all’aneto e accompagnate con il riso lessato.

Se poi pensate di volervi affidare in toto alla tradizione italiana sappiate che esiste una strada del riso italiana che è nei pressi di Mantova. Per esempio avete mai sentito parlare del Riso alla Pilota mantovano? Qui trovate tutta la ricetta e tante indicazioni utili. Ecco l’incipit. 

Questo storico primo mantovano a base di riso e carne di maiale trae il suo nome dagli antichi trasformatori del riso, i pilotini, ovvero quei personaggi che lavoravano all’interno della pila, luogo dove tutt’ora viene prodotto e raffinato il riso. Caratterizzato da un particolare tipo di cottura in cui acqua e riso sono impiegati in un preciso rapporto, viene condito con il pesto alla mantovana (pist o pistùm), ossia misto di carne di maiale trita, aglio, pepe e sale secondo tradizione.