Pere Williams, Philadelphia e balsamico

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Pere Williams, Philadelphia e balsamico è un’altra ricetta che vogliamo suggerirvi per usare questo noto formaggio spalmabile esaltandone il gusto il più possibile. Una soluzione alternativa è nella tartare a base di pomodori. Ecco una seconda opportunità per il formaggio che contempla l’uso della frutta. 

Al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere? In questo caso provate la ricetta e poi potete gridare a gran voce il vostro voto, che sarà sicuramente più della sufficienza e molto vicino alla lode. Da usare come secondo piatto fresco oppure anche come antipasto. 

Ingredienti per 4 persone

  • 250 g di Philadelphia Classico in vaschetta
  • 4 piccole pere Williams, mature ma sode
  • 1 mazzetto di rucola
  • 2 cucchiai di nocciole
  • aceto balsamico
  • pepe misto in grani

Procedimento

Lavate ed asciugate la rucola. Fate tostare le nocciole a fuoco basso in una padella antiaderente, mescolando spesso. Tritatele molto grossolanamente. Lavate ed asciugate le pere. Eliminate circa 1 cm dalla base di ogni pera. Tagliatele a fette orizzontalmente, conservando il picciolo. Con un coltellino affilato, privatele dei semi centrali. In una ciotola, mescolate Philadelphia con una macinata di pepe.

Ricomponete le pere alternando le fette di pera con Philadelphia, qualche foglia di rucola e pezzetti di nocciole. Disponete una pera farcita in ogni piatto, decorate con rucola ed altre nocciole. Condite con qualche goccia di aceto balsamico.

Le pere Williams su Wikipedia

La peraWilliams’ o ‘Bartlett’ è una delle varietà più diffuse a livello commerciale. L’origine è dalla stessa specie Pyrus communis ma è unacultivar che si è sviluppata in Inghilterra tra gli anni 1765-1770. Il suo nome deriva dal suo diffusore un certo Williams ma è conosciuta anche con molti altri nomi, i più diffusi sono:

  1. Williams’ Bon Chretien
  2. Williams’ good Christian
  3. Bartlett

È la varietà più coltivata al mondo. Viene utilizzata sia come frutta da consumo ma, soprattutto, per le trasformazioni industriali (succhi di frutta, liquori, etc.).

In Italia, la regione più produttiva è l’Emilia Romagna, seguita dal Veneto.