Esame Olfattivo del vino seconda parte

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 Dopo avere esplorato col nostro naso tutto quello che veniva sprigionato dal calice è il momento di assaggiare un piccolo sorso di vino per potere cogliere per via retronasale una ulteriore gamma di aromi.

Si deglutisce il liquido e si espira avvertendo il cosiddetto “aroma di bocca” cogliendo quegli odori che si sprigionano grazie alla temperatura corporea del degustatore.


Tutti gli odori sono generati da composti chimici volatili e dalle loro reazioni, l`abilità  del degustatore sta nel trasmettere le sue sensazioni utilizzando una terminologia ben definita e familiare al pubblico, sarebbe sicuramente meno gradevole sentire complessi termini come acido feniletilico per indicare il sentore di miele oppure acetato di isoamile per quello di banana.

La classificazione degli aromi e il loro riconoscimento è una abilità  che si acquista e si perfeziona nel tempo, sono infatti circa 120 gli odori che possono essere riscontrati durante l`esame olfattivo. Il Un suggerimento per chi si appresta a vivere questa esperienza è quello di concentrarsi più sull`identificazione della categoria dell`odore (es. fiori, frutta, erbe, spezie etc.) che sul preciso elemento che lo caratterizza (rosa, fragola, vaniglia etc.).

Quando si è ben definita la categoria si può restringere la ricerca per identificare l`elemento corrispondente alla nostra sensazione.

E` buona norma fare delle pause i qualche minuto durante le degustazioni, il nostro olfatto dopo pochi minuti è soggetto ad assuefarsi agli odori e ciò rischierebbe di falsare la degustazione o di nascondere degli aspetti aromatici del vino.

Chi si accosta al mondo della degustazione del vino non dovrà  scoraggiarsi se all`inizio non saprà  distinguere e classificare gli odori percepiti, saranno necessarie ripetute e frequenti degustazioni per riuscire a identificare i profumi e anche a riconoscere la tipologia di vino che si sta degustando.

Gabriele